Reminiscenze dell’esame di Filologia, metrica e retorica prestate all’esame di Latino II: dicesi crux desperationis il segno a forma di croce usato dai filologi per segnalare un locus desperatus, ovvero il luogo in cui la lectio, cioè la parola, tramandata dai codici è palesemente corrotta e inaffidabile. Non riuscendo in alcun modo ad emendarla, cioè correggerla, il filologo abbandona quella parte, dichiarandola impossibile da sistemare. Senza ricorrere alla croce, cari filologi, la prossima volta fate una miniatura della mia faccia mentre studio la Pharsalia di Lucano.
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